Classi 4.0 e Piano Scuola: come orientarsi per le aule tech
I 3 punti chiavi dell’articolo:
- Cos’è il Piano Scuola 4.0
- Le caratteristiche delle classi 4.0 e dei nuovi laboratori
- Perché una scuola 4.0: la direzione degli investimenti
Classi 4.0, Piano Scuola e PNRR, facciamo ordine
Quando si parla di PNRR, spesso si dimentica che questo sta già coinvolgendo la scuola per cui, entro il 2025, sono previsti degli importanti cambiamenti.
Grazie a uno stanziamento di 2.1 miliardi di euro – come riporta il MIUR – gli spazi fisici delle scuole vengono trasformati in modo che possano “fondersi” con gli ambienti virtuali e diventare così “ibridi”. Il tutto per favorire nuove metodologie di insegnamento e apprendimento, ma anche per sviluppare competenze digitali che possano garantire l’accesso a nuove professioni.
Tutto questo rientra nel cosiddetto Piano Scuola 4.0 e che porta, di conseguenza, a delle aule con una dotazione tecnologica diversa rispetto a quella tradizionale: sono le classi 4.0.
Cosa sono le classi 4.0 e il nuovo Piano Scuola
Il Piano Scuola 4.0 si propone l’obiettivo, per le scuole primarie e secondarie di I e II grado cui sono destinati i fondi, di riprogettare gli spazi didattici realizzando le classi 4.0.
Definirle in questo modo, ovviamente, ha a che fare con il nome del piano investimenti previsto dal PNRR e richiama, allo stesso tempo, anche l’evoluzione di Internet, o meglio dire del web. Nel web 4.0, detto anche next gen, infatti, sempre più protagonisti sono la realtà aumentata, i Big Data, l’Intelligenza Artificiale e l’interazione tra macchine e persone resa il più naturale possibile – e questo vale anche per il mondo dell’Education.
Andando nello specifico sul mondo della scuola, le classi 4.0 sono delle aule ibride: si tratta di spazi fisici progettati in modo innovativo che rendono possibili interagire con ambienti virtuali come l’Eduverso grazie a strumenti dedicati.
Il piano Scuola 4.0 prevede che ciò avvenga attraverso due linee di intervento principali, ovvero la realizzazione delle Next Generation Classrooms e dei Next Generation Labs.
1. Cosa sono le Next Generation Classroom
Come riporta il PNRR, le Next Generation Classroom sono circa centomila aule completamente ridisegnate e dotate di arredi modulari e adattabili, che consentono una rapida e più creativa riorganizzazione degli ambienti a seconda delle esigenze didattiche contingenti.
Ognuna di queste classi 4.0 ha in dotazione la connessione a banda larga: sia studenti che insegnanti, inoltre, hanno per questo a disposizione strumenti digitali come schermi interattivi e dispositivi personali per la realtà aumentata, le materie STEM e la robotica.
Un’evoluzione importante, dunque, se pensiamo che la Didattica Digitale nelle scuole, secondo l’Osservatorio EdTech, gioca già un ruolo importante nell’apprendimento. Basti pensare che oltre 9 studenti su 10 sono in possesso di un device - pc, notebook, tablet, smart paper - per portare avanti le loro attività scolastiche e, tra questi, il 48% li usa ogni giorno. In parallelo, sono aumentate anche le imprese che forniscono hardware e software per il comparto Education (Scuola e Università): coprono oggi il 70% del target.
2. Cosa sono i Next Generation Labs
Insieme alle classi 4.0, altrettanto importanti sono i laboratori 4.0 o Next Generation Labs cui sono destinati 424 milioni, ripartiti in 124.044,57 euro ciascuno per i licei e in 166.455,50 euro ciascuna per le scuole del secondo ciclo che abbiano attivo almeno un indirizzo di istituto tecnico o professionale.
L’obiettivo dei laboratori 4.0 è di ampliare l’offerta formativa delle scuole e aiutare gli studenti prossimi a inserirsi nel mercato del lavoro, a restare al passo con l’avanzare di nuove tecnologie che stanno già mutando l’operatività quotidiana: per indirizzare al meglio le competenze dei propri studenti, ogni scuola può organizzare questi laboratori in maniera autonoma e a seconda dell’indirizzo specifico.
Al loro interno, studenti e studentesse possono sviluppare skill nei diversi ambiti - il tutto, come riporta il MIUR, attraverso attività di effettiva simulazione di luoghi, strumenti e processi legati alle nuove professioni.
Classi 4.0, perché una didattica diversa
In quale contesto si inserisce una trasformazione simile? Diverse scuole, come emerge dall’Osservatorio EdTech, stanno investendo in strumenti digitali per arricchire l’apprendimento.
Secondo i dati raccolti, ad esempio, il 59% delle scuole sta implementando piattaforme di apprendimento basate sul gioco, per la creazione di quiz interattivi che stimolano l'interesse e la partecipazione dei discenti. Un ulteriore 39% adotta strumenti di gamification, utilizzando il gioco come leva per l'apprendimento, mentre il 23% sta vagliando le potenzialità offerte dalla realtà virtuale e aumentata per creare esperienze immersive.
Questi sforzi si collocano all'interno di un quadro più ampio delineato dal Piano Europeo di Azione per l'istruzione digitale 2021-2027, che mette in evidenza la volontà di costruire un ecosistema educativo che sia non solo digitalmente avanzato ma anche inclusivo e accessibile, sottolineando l'importanza di sviluppare contenuti educativi digital-first e competenze ad hoc. Il piano mira a promuovere ambienti di apprendimento che siano integrati e ibridi, offrendo spazi come le classi 4.0 in cui la creatività e l'innovazione sono al centro dell'esperienza educativa.
Un focus particolare viene posto sulle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), con l'obiettivo di favorire l'interesse e le carriere in questi campi, soprattutto tra le studentesse. Questo approccio intende non solo colmare il divario di genere che caratterizza questi settori fin dall'ambito scolastico, ma anche preparare adeguatamente le nuove generazioni alle sfide del futuro. In questo contesto, le iniziative educative che incorporano strumenti digitali avanzati e metodologie innovative rappresentano una risorsa preziosa per formare individui capaci di navigare e contribuire efficacemente alla società digitale in continua evoluzione.
Fonti:
- MIUR
- Piano Scuola
- Piano d'azione per l'istruzione digitale (2021-2027)
- Osservatorio EdTech, Politecnico di Milano