I 3 punti chiave dell’articolo:
Uno dei pilastri della continuità operativa sono i servizi IT. Da sempre, i tecnici presenti in azienda gestiscono l’infrastruttura e tutti i dispositivi di lavoro, compresi notebook, PC e smartphone; inoltre, si fanno carico di sostituzioni, aggiornamenti e manutenzioni, rispondono alle richieste di assistenza degli utenti, prevengono e gestiscono le minacce informatiche. Se oggi è impossibile fare a meno dei servizi IT, ogni azienda può però esternalizzarne del tutto o in parte la gestione verso fornitori specializzati che, a fronte di un canone mensile, si impegnano a rispettare livelli di servizio (SLA) definiti contrattualmente. In questo caso, si parla di servizi IT gestiti.
I servizi IT gestiti sono uno dei grandi trend dell’ultimo decennio e hanno rimodellato il business di molti operatori IT tradizionali, da sempre legati a un modello break-fix che li vedeva entrare in azione solo su specifica richiesta dei clienti.
È così nata la figura del Managed Service Provider (MSP), operatore che si fa carico di gestire alcuni o tutti i servizi IT dei clienti permettendo loro di concentrarsi sul proprio business o su attività tecniche a maggior valore aggiunto come lo sviluppo applicativo o l’analisi dei dati.
Tutti i servizi di questo genere possono essere esternalizzati, dalla gestione infrastrutturale al ciclo di vita degli endpoint (secondo il modello Device as a Service o DaaS), ma senza dimenticare la cybersecurity e la business continuity. Il successo del fenomeno è testimoniato da una crescita sostenuta del mercato globale che, come riporta MarketsandMarkets, dai 275 miliardi di dollari del 2023 dovrebbe crescere con un tasso annuo composto del 6,2% fino al 2028.
Ma perché, quindi, le aziende si affidano così frequentemente a fornitori di servizi IT gestiti? Perché conviene? Abbiamo identificato quattro cause.
Nell’IT, la carenza di competenze specialistiche è un problema grave. I talenti preferiscono lavorare per gli operatori IT, per via degli ambienti stimolanti, dell’aggiornamento costante e di una forte tendenza all’innovazione. Optare per l’outsourcing significa avvalersi delle competenze del partner, che oltretutto eroga servizi per svariati clienti e quindi può contare su grande esperienza.
I servizi IT gestiti garantiscono maggior flessibilità e scalabilità, poiché possono adeguarsi rapidamente alle necessità aziendali, senza dover affrontare complessi aggiornamenti infrastrutturali o l'assunzione di personale aggiuntivo.
I servizi IT gestiti offrono un modello economico più flessibile, consentendo alle aziende di evitare investimenti elevati (CapEx) per hardware e software. Tra i vantaggi dei costi ricorrenti (OpEx) c’è anche la prevedibilità delle spese, che facilita la sostenibilità economica a lungo termine. Difficile quantificare la convenienza economica dell’outsourcing rispetto al modello tradizionale, ma una ricerca ancora attuale firmata Comp-TIA ha evidenziato una riduzione dei costi piuttosto corposa (25% o più) per il 46% delle aziende.
Affidarsi a un partner permette alle aziende di accedere a tecnologie all'avanguardia senza investimenti coraggiosi. Gli MSP fanno largo uso di strumenti allo stato dell’arte, fondati su tecniche innovative (intelligenza artificiale in primis) e sull’automazione, così da poter mantenere tariffe accessibili e, contestualmente, fornire servizi di altissima qualità.
In un servizio IT gestito, il partner assume la responsabilità di vari aspetti e attività che coinvolgono l'ambiente informativo aziendale. I compiti di cui il partner si fa carico dipendono dal servizio scelto, ma di solito si sostanziano in un monitoraggio costante, che può spaziare dall'infrastruttura alle reti e/o ai singoli dispositivi. È attraverso il monitoring che l'MSP valuta le performance, identifica problemi, potenziali minacce e può intervenire in modo proattivo sull’oggetto del servizio: a ciò si affianca l’attività di gestione centralizzata degli asset, di aggiornamento, manutenzione e reporting, il tutto nel rispetto di SLA anche molto sfidanti.
Al giorno d’oggi, è difficile ipotizzare un servizio IT che non possa essere esternalizzato. L’offerta di servizi è quindi ampia e permette specializzazioni come quella nel DaaS, ovvero nella gestione del ciclo di vita dei dispositivi, o nella cybersecurity, che richiede competenze che solo alcuni operatori possiedono. Andiamo ora più nel dettaglio sulle cinque attività che le aziende sono solite affidare in outsourcing
Il monitoraggio della rete è necessario per garantire performance ottimali a tutte le applicazioni di business. Oltre ad accedere a competenze avanzate di networking, esternalizzare questa funzione libera le risorse interne per iniziative più strategiche.
Affidarsi a un provider esperto significa accedere a tool innovativi e a competenze di alto livello, capaci di identificare, prevenire e rispondere alle minacce - specie in termini di endpoint protection – a prescindere dalla complessità dell’infrastruttura aziendale.
Qui il partner gestisce da remoto le suite di produttività e le piattaforme di collaborazione (come Microsoft 365), facendo in modo che l’azienda sia pronta a adottare paradigmi moderni come il lavoro ibrido.
Il partner può contare su personale correttamente formato e su strumenti di supporto e ticketing allo stato dell’arte. Così, i dipendenti possono contare su un supporto efficiente, migliorando la loro produttività e le performance nel complesso.
Adottando un modello di Device as a Service, le aziende delegano la gestione del ciclo di vita dei dispositivi, dalla fornitura alla manutenzione. Con un partner che ben governa tutto il processo, le organizzazioni lavorano con dispositivi sicuri e aggiornati, minimizzano i tempi di inattività e possono aumentare e diminuire le risorse in funzione delle loro necessità, senza passare da complessi processi di acquisto.
Fonti consultate: