Come aumentare la produttività nell'era dell'Hybrid Work

I 3 punti chiave dell’articolo:

  • Cosa significa aumentare la produttività nel workplace moderno
  • I 3 pilastri per incrementare la produttività delle risorse
  • Perché serve un fornitore unico in ottica DAAS

 

Aumentare la produttività, il perno delle attività

Alcune aziende ritengono che l’adozione di un paradigma di lavoro ibrido sia sufficiente per aumentare la produttività delle proprie risorse. Una logica, tuttavia, esiste: quando non più obbligate a trascorrere le giornate in ufficio, le persone si sentono più responsabilizzate, possono bilanciare meglio le esigenze professionali con quelle personali, sono più motivate e, di conseguenza, produttive.

L’era del covid ha però dimostrato che la connessione tra Hybrid Work e maggiore produttività non è automatica. Soltanto lavorare lontano dall’ufficio, o alternando l’operatività in presenza a quella da remoto, non ha un impatto sulla produttività se non è assistito da tre pilastri fondamentali: una cultura aziendale adeguata, un modello organizzativo moderno e un ecosistema tecnologico in grado non soltanto di supportare le nuove modalità di lavoro, ma di stimolare produttività ed efficienza. Andiamo più nel dettaglio.

 

1.     Aumentare la produttività attraverso cultura e organizzazione

Le persone producono di più quando sono motivate a farlo, quando si sentono bene e percepiscono una connessione forte con i valori e con lo scopo dell’azienda. Questa però non è una conseguenza nativa dall’Hybrid Work ma della cultura sottostante, che deve sostenere al meglio il paradigma di lavoro moderno.

Poter lavorare ovunque non deve essere percepito come un benefit, ma come il modo naturale con cui l’azienda opera, produce, condivide e collabora su base quotidiana, creando una connessione permanente tra le sue risorse a prescindere da dove siano e con quale device stiano lavorando.

L’organizzazione, inoltre, deve essere strutturata per supportare nel migliore dei modi la coesistenza di lavoro in presenza e da remoto. Ormai, gli orari vincolanti hanno poco senso e, di sicuro, non servono ad aumentare la produttività: si rivela più efficace ragionare in chiave di performance e di obiettivi, definendo dei KPI sfidanti ma raggiungibili a prescindere dal dove e dal come.

 

2.     La collaborazione per aumentare la produttività

Per incrementare la produttività delle risorse, le aziende devono soprattutto stimolare la collaborazione ma, proprio in quest’ambito, la coesistenza di ambienti di lavoro fisici e virtuali crea sfide non da poco.

I modelli di lavoro tradizionali, fondati sull’ufficio come cuore dell’esperienza, creano nativamente una relazione tra le persone, e questo è fonte di sviluppo dei rapporti, di creatività e di potenziamento della capacità innovativa di tutta la struttura. Oggi, nell’era del lavoro ibrido, è più complesso trasmettere i valori aziendali alle persone, far sì che si sentano parte dell’organizzazione e, ovviamente, che siano stimolate a interagire e collaborare.

La coesistenza di lavoro in ufficio e da remoto fa sì che il contatto umano non si perda, ma bisogna porre in essere delle strategie tese a rafforzare la solidità della community aziendale, a stimolare il dialogo e la condivisione efficace delle informazioni.

 

3.     Aumentare la produttività è anche una questione tecnologica

Inoltre, l’Hybrid Work può aumentare la produttività a patto di poter contare sugli strumenti giusti. Non esistono modelli di lavoro agili che non facciano perno sul digitale, poiché abilita l’accesso remoto alle risorse aziendali, stimola la collaborazione e la condivisione attraverso piattaforme dedicate - Microsoft Teams è l’esempio d’elezione – fino a rendere omnicanale la comunicazione, introducendo automazione nei processi e avvicinando le persone, sia pur in forma virtuale.

Anche l’ambito tecnologico, però, apre diverse sfide. Le aziende, infatti, sono chiamate a implementare e gestire molteplici componenti: le piattaforme software, che sono il cuore della produttività e della collaborazione moderna, ma anche i device che supportano il lavoro ibrido come laptop, smartphone e tablet. Inoltre, le imprese devono creare una connessione permanente e produttiva tra il fisico e il virtuale (in questo caso si parla di phygital), tra gli uffici e le risorse che lavorano da remoto.

Le sale riunioni, sotto questo profilo, sono diventate il luogo di collaborazione per eccellenza proprio perché mettono in relazione gruppi diversi: chi è presente in loco, chi lavora in altri uffici e chi opera da remoto, oltre a potenziali partner e clienti. Ovviamente, tutto ciò è possibile a patto di dotare le meeting room di un corretto ecosistema di soluzioni software e hardware, tra cui piattaforme UCC (Unified Communications & Collaboration), monitor, console di controllo, webcam, soundbar e non solo.

 

Aumentare la produttività con l’Hybrid Work, come orientarsi

L’Hybrid Work non è semplice da gestire, neppure sotto il profilo della tecnologia abilitante. Rispetto a un tempo, la quantità di dispositivi, piattaforme e soluzioni è aumentata in modo esponenziale, e le aziende devono governare il fenomeno preservando sia la continuità operativa che la sostenibilità economica.

È fondamentale, in questa prospettiva, ridurre il più possibile i fornitori tecnologici per non creare frammentazione e dover poi gestire in modo indipendente e con interlocutori diversi ogni intervento di manutenzione sui dispositivi, tutti gli aggiornamenti e i potenziali guasti. Idealmente, un solo partner dovrebbe farsi carico della fornitura, dell’implementazione e gestione dell’intero ecosistema tecnologico dell’Hybrid Workplace, così da rispondere rapidamente alle esigenze e alle sfide emergenti, alimentando (a sua volta) la produttività aziendale.

 

 

 

 

 

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