Assistenza IT per Workplace ibridi: 4 strumenti per 0 problemi
I 5 punti chiave dell’articolo:
- Perché adattare l’assistenza IT al lavoro ibrido
- Come cambia l’help desk
- Qual è il ruolo della Device Intelligence
- Perché fare Endpoint protection con un approccio end-to-end
- Quanto contano ancora MDR e SOC
Assistenza IT e lavoro ibrido: i nuovi orizzonti
I workplace ibridi sono sempre più presenti e applicati anche nelle imprese italiane. Oltre a migliorare la sostenibilità del lavoro, soprattutto a livello sociale ed ambientale, vengono visti dalla maggior parte dei collaboratori come un considerevole incremento nella qualità della vita. Tuttavia, per le aziende, i workplace ibridi introducono una nuova serie di sfide tecniche e organizzative, in particolare per quanto riguarda l’assistenza IT, che deve potersi muovere in modo sempre più agile, puntuale ed efficace.
Il lavoro ibrido è, però, qui per rimanere. Secondo Gartner, per esempio, la modalità ibrida viene preferita dal 39% dei knowledge worker a livello globale, un dato in crescita rispetto al 37% del 2022. Anche IDC, nelle sue previsioni, vede molte implicazioni per l’hybrid workplace, anche se con un approccio più conservatore: per esempio, entro il 2024, l’accesso democratizzato a strumenti di collaborazione remota potrebbe portare un incremento dei ricavi del 20% grazie a un aumento della produttività. Ma come implementare un’assistenza IT nell’era del lavoro distribuito? Ecco alcuni dei principali strumenti che possono aiutare le aziende ad azzerare i problemi.
I 4 strumenti dell’assistenza IT ibrida
1. Servizi di Help desk di nuova generazione
Per sua natura l’help desk non può prescindere dalla dimensione fisica, almeno in alcuni casi: se un dispositivo o un endpoint sono guasti, devono essere riparati o sostituiti. Ma accanto a questo è possibile attivare sistemi di assistenza remota in grado di risolvere tempestivamente tutti i problemi che non richiedono un intervento sul piano fisico. In altre parole, l’help desk deve assecondare il livello di flessibilità che l’azienda ha scelto per il proprio workplace ibrido. L’assistenza IT in senso stretto, in questo caso, è però la punta dell’iceberg. La vera strada verso gli zero problemi deve passare principalmente da strumenti più avanzati.
2. Device Intelligence per assistenza IT
Andando più nello specifico, disporre di un sistema di device intelligence in grado di mappare e controllare tutti gli endpoint aziendali a prescindere dalla loro collocazione fisica è senza dubbio un validissimo alleato per l’assistenza IT di nuova generazione. Disporre di una console web, ugualmente accessibile in modo diffuso permette ai tecnici di accedere agilmente e facilmente ai dispositivi, alle loro configurazioni e al controllo di eventuali messaggi d’allarme.
Inoltre, oggi un sistema di Device Intelligence dovrebbe essere in grado di operare in modalità predittiva, raccogliendo segnali e telemetrie dalle macchine e indicando agli operatori quando potrebbero manifestarsi eventuali malfunzionamenti e con quale probabilità. In questo modo, è più facile assicurare la continuità del business nel workplace ibrido.
3. Sicurezza degli endpoint
Altro aspetto di fondamentale importanza, soprattutto in un contesto in cui esigenze di mobilità e BYOD (anche noto come Bring Your Own Device) fanno parte delle modalità di lavoro ibrido, è la possibilità di garantire la sicurezza degli endpoint, attraverso un approccio end-to-end che non guardi esclusivamente all’infrastruttura IT nel suo insieme ma anche a ogni singolo dispositivo in qualsiasi contesto. Spesso, infatti, nelle modalità di lavoro ibrido, i dispositivi operano in contesti che non sono riconducibili, se non a livello esclusivamente applicativo, al perimetro aziendale.
4. MDR e SOC: fondamentali per un intervento tempestivo
Sempre seguendo il principio secondo cui la prevenzione è la chiave per azzerare i problemi, una infrastruttura adatta all’hybrid work non può esimersi da strumenti di sicurezza adeguati. Attraverso i sistemi di Managed Detection and Response (MDR) le aziende possono fruire di un servizio di analisi e gestione delle problematiche di sicurezza che le supporti nella gestione della complessità che una infrastruttura ibrida porta con sé.
A fianco di questo, è necessario prevedere un SOC, anche questo fruibile anche come servizio gestito, che centralizzi le funzioni di sicurezza, sia predittive sia proattive, in fase progettuale e nella gestione quotidiana.
Fonti consultate: