I 3 punti chiave dell’articolo:
Il lavoro evolve verso modelli smart e ibridi, che promettono di potenziare la produttività e l’engagement delle persone in azienda. Le imprese devono così affrontare nuove sfide, prima fra tutte la necessità di creare dei workplace digitali che siano al tempo stesso soddisfacenti per chi lavora (in termini di experience), sicuri ed economicamente sostenibili. DaaS, acronimo di Device as a Service, è uno degli strumenti con cui raggiungere questo obiettivo.
Gli analisti di IDC definiscono l’approccio DaaS come un “impegno di lungo termine tra un’azienda e un unico fornitore, che comprende hardware, software e servizi per l'intero ciclo di vita dei dispositivi di lavoro, offerti con un modello as-a-service”.
Viviamo in un’era segnata dalla moltiplicazione dei device di lavoro, che oltre ai PC e workstation comprendono smartphone, tablet, accessori e tutta la dotazione da ufficio, compresa quella per le sale riunioni. L’IT si trova spesso in una situazione abbastanza complessa, perché è chiamato a fornire molteplici strumenti di lavoro ai dipendenti, a dotare gli ambienti di tecnologie adeguate e, soprattutto, a supportare tutti questi strumenti in un percorso quotidiano fatto di manutenzioni, aggiornamenti, guasti, riparazioni, sostituzioni e smaltimento, ma senza trascurare servizi come le configurazioni, la risposta alle richieste degli utenti (help desk), la gestione remota dei device (unified endpoint management), la formazione e la sicurezza (endpoint protection).
Il modello DaaS è la risposta ideale, perché bilancia perfettamente le esigenze dell’IT e degli utenti. È infatti un accordo contrattuale che lega l’azienda a un partner fidato, che si fa carico della fornitura dei prodotti e della gestione di tutto il loro ciclo di vita, che comprende le fasi e le attività citate. Il contratto, oltretutto, si basa su un modello di fornitura dei prodotti e di erogazione dei servizi in modalità as a service, ovvero con un approccio finanziario flessibile e allineato alle esigenze concrete dell’azienda.
L’approccio DaaS è dunque un alleato chiave delle aziende moderne, e in particolare di quelle che vogliono essere sempre più agili, produttive e smart. In primo luogo, risolve il problema del lavoro diffuso dei dipendenti, ovunque essi si trovino: rende possibile infatti un’esperienza lavorativa appagante, riducendo al minimo le interruzioni dovute a guasti e aggiornamenti, rafforzando la postura di sicurezza e, ovviamente, sollevando l’IT da un carico di lavoro che avrebbe determinato un’impennata dei costi.
Inoltre, con DaaS, i dipendenti possono contare su dispositivi di ultima generazione, che vengono aggiornati e sostituiti a cadenza regolare superando la tendenza, tipica di molte aziende, di estendere oltremodo il loro ciclo di vita, andando a compromettere la produttività. Senza contare, infine, il beneficio di accedere a un servizio di supporto proattivo, che risolve problemi con competenza e non si limita a registrarli. In generale, secondo gli analisti di IDC, i benefici di DaaS rientrano in 5 categorie chiave.
Andiamo più nel dettaglio punto per punto.
I benefici economico-finanziari di DaaS meritano un approfondimento, poiché adottare un modello Device as a Service agisce in modo deciso sull’ottimizzazione dei costi. A differenza del passato, le aziende non devono più effettuare investimenti ingenti per i dispositivi di lavoro, cui spesso seguiva un eccesso di inventario di prodotti soggetti a obsolescenza. Con questo modello, il tradizionale investimento in conto capitale (CapEx) viene sostituito da una spesa operativa ricorrente (OpEx) e flessibile, che comprende sia i prodotti che i servizi e può essere aumentata o ridotta a seconda del variare delle esigenze aziendali. Tutto ciò determina, in aggiunta, una maggiore prevedibilità della spesa e un contestuale miglioramento dei flussi di cassa.
Infine, ma non per importanza, l'approccio DaaS può contribuire alla sostenibilità attraverso la riduzione degli impatti legati alla produzione e allo smaltimento dei dispositivi. Come anticipato, i provider DaaS adottano spesso un modello produttivo e distributivo circolare, ovvero si impegnano a massimizzare la durata dei loro prodotti e adottano principi di progettazione sostenibile e di gestione responsabile del ciclo di vita attraverso il riutilizzo e il refurbishment. Affidarsi a un partner che sposa i principi dell’economia circolare dimostra agli stakeholder l’attenzione dell’azienda su questo fronte e la aiuta a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità.
Fonti consultate: