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As a service: cos'è e perché risolve il problema Competenze Digitali

Scritto da Redazione | 29 febbraio 2024

I 4 punti chiave dell’articolo: 

  • Cos’è l’as a service 
  • Quali sono le diverse tipologie di as a service 
  • Come cambiano le competenze in azienda  
  • Il ruolo del service provider  

As a service, il nuovo modello di business

La service revolution ha completamente cambiato il mondo”, affermano gli analisti di Allied Market Research. In particolare, si riferiscono al fatto che nell’ultimo ventennio il tradizionale modello di business basato sulla vendita di prodotti è stato gradualmente sostituito dall’offerta di servizi cui il cliente - azienda o consumatore finale - corrisponde una tariffa periodica direttamente proporzionale al contenuto del servizio stesso, e quindi alle sue esigenze. Nell’universo consumer, Netflix è l’esempio d’elezione, mentre il cloud è il paradigma che, in ambito business, incarna al meglio il concetto as a service.

 

As a service in azienda e la spinta del cloud

Oggi, l’IT ha bisogno di velocità e flessibilità poiché deve assecondare un business che chiede sempre nuove applicazioni, che vuole toccare con mano i benefici delle tecnologie innovative come l’Edge AI e diventare data-driven senza subire limiti di performance, scalabilità e sicurezza. Se a queste esigenze, e molte altre, dovessero seguire complesse procedure di acquisto di nuove macchine e software, con connesse attività di installazione, configurazione e gestione delle licenze, i tempi non sarebbero adeguati. Senza contare il tema dei costi, che potrebbe diventare insostenibile per molte realtà.

Il modello as a service ha trovato la propria consacrazione con il cloud. Al posto di acquistare macchine fisiche e software a supporto del proprio business, il paradigma cloud consente alle aziende di usufruire di risorse infrastrutturali virtuali (IaaS), piattaforme di sviluppo applicativo (PaaS) e applicazioni (SaaS) sotto forma di servizi erogati via web da un cloud provider; le aziende, in questo modo, pagano solo ciò di cui hanno effettivamente bisogno, eliminando del tutto gli investimenti CapEx tradizionalmente indirizzati a nuove infrastrutture IT.

Poco per volta, nell’ecosistema digitale tutto è diventato as a service, ovvero fornito sotto forma di servizio: i processi di backup & restore (Backup as a service, BaaS), il disaster recovery a supporto della continuità del business (DRaaS), addirittura i servizi bancari (Banking as a service, BaaS), quelli di mobilità (Mobility as a service, MaaS) e molti altri. Correttamente, gli analisti palano di Everything as a service (o XaaS), sottolineando non soltanto il successo del fenomeno (CAGR del 18,9% fino al 2031), ma anche il fatto che, nell’universo ICT, tutto possa essere ormai erogato come servizio.

 

As a service e il tema delle Competenze Digitali

Qual è dunque la relazione tra il paradigma as a service e le Competenze Digitali?

Partiamo dicendo che, per supportare al meglio l’accelerazione digitale che coinvolge tutti i settori economici e qualsiasi impresa, sono necessarie competenze dedicate. Il cloud stesso, che è l’abilitatore per eccellenza della trasformazione, ha plasmato nuove professioni (si pensi soltanto al cloud solution architect o al cloud engineer), per non parlare di tutta l’area di gestione e valorizzazione del dato che rientra nel macrocosmo della data science.

Limitando l’osservazione all’Italia, il fenomeno dello skill gap è particolarmente avvertibile e rischia di penalizzare fortemente tutto il nostro sistema economico e le nostre imprese, che sempre più spesso si trovano a competere in scenari globali. Il tema è molto ampio poiché richiede un percorso evolutivo di natura sistemica, che tocchi elementi culturali prima ancora di impostare percorsi formativi, di upskilling e reskilling.

Ragionando su un orizzonte temporale di breve periodo, invece, una soluzione in grado di fornire competitività alle nostre imprese potrebbe essere proprio l’adozione massiccia del modello as a service. Questo, non solo con riferimento alle risorse cloud ma a “everything”, compresi i servizi di continuità del business, la sicurezza cyber, la resilienza e anche la gestione dei device di lavoro quotidiano – il cosiddetto device as a service – in un’era contraddistinta da una fortissima evoluzione verso paradigmi smart e ibridi.

 

Delegare al service provider l’onere delle competenze

Oltre a un tema di sostenibilità economica, delegare a un service provider la gestione di disparati servizi IT significa non doversi fare carico delle competenze necessarie. Facendo l’esempio dello IaaS, oggi è possibile delegare al provider non solo l’acquisto dell’infrastruttura fisica, ma anche tutte le tematiche relative a gestione, performance, resilienza, scalabilità e compliance di questa con policy e normative. Questo ovviamente richiede competenze dedicate di cui il mercato è molto avaro. In altri termini, attraverso l’as a service, le aziende possono usufruire di competenze iper-specialistiche cui non avrebbero avuto accesso da sole, e questo può creare un vantaggio competitivo reale.

La delega di competenze riduce inoltre i costi di formazione delle imprese, che possono concentrarsi sulla crescita del personale senza disperdere risorse e dover riformare continuamente le competenze interne per adattarsi ai cambiamenti nelle tecnologie e nei requisiti del mercato.

A tutto questo, infine, si aggiungono altri benefici più sottili e indiretti. Ad esempio, l'assenza di investimenti coraggiosi stimola le aziende a esplorare diverse soluzioni e tecnologie, e questo contribuisce a sviluppare un patrimonio di competenze più ampio rispetto alla concentrazione forzata su una singola opzione.

 

Fonti consultate: