I 3 punti chiave dell’articolo:
Sfruttare le tecnologie green per orientare il business verso il successo: oggi non solo è possibile, ma è anche strategicamente necessario. In uno scenario sempre più attento ai risvolti sostenibili dell’operatività aziendale, dato anche il cruciale peso delle policy ESG agli occhi del mercato e degli stakeholder, la scelta di avvalersi di un ecosistema ICT in perfetta linea con le esigenze dell’ambiente può essere fonte di grande valore.
La difficoltà, tuttavia, risiede non tanto nell’adesione a questa opzione, quanto nelle sue modalità di applicazione. Valutare e intercettare le tecnologie green che possono fare allo specifico caso aziendale, rivelandosi adeguate a risolvere criticità generando al contempo benefici, può non essere semplice: in questo caso può essere importante far ricorso al supporto di un consulente ad hoc, in grado di mettere a frutto il proprio know how per stabilire quali soluzioni si adattino meglio al contesto e possano rivelarsi più fruttuose.
Quali che siano le declinazioni, la decisione di modellare il proprio patrimonio IT nella direzione di una maggior sostenibilità è già di per sé segno di profonda lungimiranza del management: qualunque strategia future-proof, infatti, è ormai fondata su ragionamenti in questo ambito.
Prima di analizzare alcuni esempi di tecnologie green che possono andare incontro alle esigenze del business, migliorandone lo stato di salute, è utile mettere in luce i principi strategici che possono guidarne l’adozione. Dietro ogni scelta tecnologica, infatti, deve risiedere una valutazione di più ampio respiro, in grado di determinare gli orientamenti dell’organizzazione nel suo complesso.
I lavoratori desiderano e si attendono che la loro azienda sia impegnata sul fronte ambientale: dare quindi segni concreti di interesse su questo fronte è cruciale. Alla base possono esserci i programmi di riciclo degli scarti e dei materiali, ma le aspettative vanno anche oltre e si estendono a tutti gli ambiti dell’operatività aziendale: dalla ricerca di prodotti che consumino meno energia alla scelta di soluzioni hardware con alti tassi di riparabilità e provenienti da fornitori a loro volta impegnati sul fronte ambientale.
Creare un’infrastruttura IT sostenibile è un’ambizione sempre più diffusa fra le aziende, le quali pongono il loro focus, a questo scopo, su soluzioni tecnologiche end-to-end in grado di mettere al primo posto l’efficienza energetica e dei materiali. L’essenziale è avvalersi di pratiche di sostenibilità anche lungo tutto il ciclo di vita della tecnologia, senza trascurare l’importanza che può assumere la migrazione al cloud o l’adesione a servizi di compensazione delle emissioni di CO2.
Per evitare ridondanze produttive e di processo, nonché inefficienze e sprechi di risorse, una strategia che può fare la differenza consiste nell’adottare tecnologie con logica as-a-service. Questi modelli d’acquisto garantiscono infatti il giusto dimensionamento della tecnologia a servizio dell’azienda, costantemente in linea con le esigenze del momento.
Ciò consente anche di evitare l’accumulo di scorte in eccesso o l’esposizione a rischi di sicurezza associati a dispositivi obsoleti. Le soluzioni as-a-service, inoltre, facilitano il turnover della tecnologia, soprattutto in senso circolare, e permettono di assegnare sempre ai dipendenti i modelli più recenti, efficienti e sostenibili.
Ecco quindi, in linea con questi principi strategici, 7 tecnologie green e approcci sostenibili innovativi che possono rivelarsi cruciali per potenziare il business.
L’Edge Computing è una strategia di elaborazione dati decentralizzata, che sposta parte delle operazioni di calcolo vicino al luogo in cui i dati stessi vengono generati. Questo riduce significativamente la necessità di trasmissione di enormi quantità di dati ai tradizionali data center centralizzati, minimizzando i consumi energetici e migliorando le prestazioni. Implementare un’infrastruttura edge computing richiede l’installazione di server e dispositivi di elaborazione distribuiti in prossimità delle sorgenti, con una gestione coordinata per garantire l’efficienza complessiva del sistema.
L’adozione di sistemi di raffreddamento all’avanguardia implica l’implementazione di tecnologie come il raffreddamento a liquido e l’uso di fluidi refrigeranti ecologici. Questi sistemi richiedono la progettazione di un’infrastruttura che consenta il flusso efficiente di questi liquidi attraverso l’hardware dei server. Inoltre, è essenziale integrare sistemi di monitoraggio avanzati per garantire la stabilità termica e l’efficienza di raffreddamento.
La blockchain, basata su una struttura di registro distribuito, fornisce una soluzione chiave per il buon governo della catena di approvvigionamento. Nella pratica, ciò significa l’implementazione di contratti intelligenti che automatizzano e registrano le transazioni lungo l’intera catena di fornitura. Questa tecnologia non solo garantisce la tracciabilità e l’autenticità delle materie prime, ma permette anche la quantificazione delle emissioni di carbonio associate a ciascun passo della produzione.
L’intelligenza artificiale applicata all’ottimizzazione energetica richiede la creazione di modelli predittivi avanzati basati sull’analisi di grandi dataset. L’utilizzo di algoritmi di machine learning può prevedere i picchi di consumo energetico e regolare dinamicamente la distribuzione dell’energia. Questo processo richiede l’integrazione di sensori e dispositivi intelligenti per monitorare e fornire dati in tempo reale.
La scelta di un fornitore di servizi cloud sostenibile può comprare anche la selezione di infrastrutture alimentate da fonti rinnovabili. Questo richiede una valutazione dettagliata delle politiche di sostenibilità del fornitore e un controllo puntuale delle fonti energetiche utilizzate. L’ottimizzazione delle risorse cloud implica poi la progettazione di un’architettura scalabile, con l’implementazione di servizi serverless quando possibile, per massimizzare l’efficienza operativa e minimizzare i costi.
Le architetture serverless sono parte di un approccio di progettazione software per cui i developer creano e gestiscono applicazioni senza governare l’architettura sottostante. In questo modello, le unità di lavoro, chiamate “funzioni”, vengono eseguite in risposta a eventi specifici o richieste, senza la necessità di mantenere server dedicati in modo continuo. Le risorse vengono allocate dinamicamente solo durante l’esecuzione di una funzione, e l’utente paga solo per il tempo effettivo di elaborazione.
Questo approccio si rivela particolarmente vantaggioso sia dal punto di vista ambientale che finanziario: da un lato elimina la necessità di mantenere server attivi costantemente, riducendo così i consumi energetici e l’impronta di carbonio associata all’infrastruttura; dall’altro, consente un risparmio significativo eliminando i costi fissi associati all’hardware inutilizzato.
I Digital Twin o gemelli digitali emergono come alleato essenziale nel bilanciamento tra la riduzione dell’impatto ambientale delle operazioni aziendali e il mantenimento della solidità finanziaria.
Grazie alla creazione di repliche virtuali precise di processi e sistemi fisici, i Digital Twin non solo limitano gli sprechi ottimizzando l’uso delle risorse, ma facilitano anche il monitoraggio costante e la manutenzione predittiva, traducendosi in una diminuzione dei consumi energetici, della produzione di rifiuti e delle emissioni associate.